La toxoplasmosi è una patologia sistemica causata da Toxoplasma gondii, un microrganismo della famiglia dei coccidi che ha come ospite definitivo il gatto domestico.
L’infezione primaria da Toxoplasma negli adulti e nei bambini sani è spesso asintomatica, o provoca solo una lieve forma simil-influenzale.
Quando la presenza del parassita nel circolo sanguigno cessa in seguito alla risposta immunitaria dell’organismo, i Toxoplasmi si possono incistare in vari tessuti. Negli individui sani ciò non rappresenta un problema, ma nei soggetti HIV-positivi o comunque con sistema immunitario depresso per malattie intercorrenti o terapie debilitanti, si può manifestare una pericolosa toxoplasmosi cerebrale nel momento in cui la diminuzione di efficacia del sistema immunitario permette la riattivazione delle cisti.
Se l’infezione viene contratta da una donne in gravidanza, il parassita può attraversare la placenta ed infettare il feto. Quando ciò avviene, possono verificarsi sia l’aborto che il parto prematuro, ed i bambini che sopravvivono possono presentare lesioni neurologiche permanenti.
1. E’ possibile riconoscere un gatto potenzialmente pericoloso?
SI! E’ possibile effettuare, attraverso un piccolo prelievo di sangue, un test per sapere se il proprio gatto ha contratto l’infezione ed è quindi un potenziale eliminatore del parassita. I gatti negativi a questo test non sono mai venuti in contatto con il parassita e non possono quindi in alcun modo trasmetterlo purchè vengano tenuti al riparo da un possibile contagio (vedi punto 11.).
2. I gatti rappresentano la fonte principale d’infezione per l’uomo?
Indirettamente sì. I gatti sono l’ospite definitivo di questo parassita e sono anche gli unici animali in cui il parassita può completare il suo ciclo biologico, e perciò gli unici animali ad emettere oocisti infettanti con le feci. Tuttavia, la maggior parte delle persone contrae la toxoplasmosi consumando carne poco cotta o cibo contaminato.
3. Come possono infettarsi gli animali destinati al consumo alimentare?
Un gatto con toxoplasmosi emette le oocisti con le feci; se queste vengono ingerite da un altro animale l’infestazione si diffonde. Gli animali da reddito spesso ingeriscono feci di gatto mentre pascolano. Gli onnivori, come i suini, possono contrarre l’infezione anche ingerendo carne, roditori o uccelli contaminati, poiché negli animali diversi dal gatto, il T. gondii si incista nel tessuto muscolare e rende la carne di questi animali infetta.
4. E’ possibile contrarre la toxoplasmosi dal cane o da altri piccoli animali da compagnia diversi dal gatto ?
NO! Il ciclo biologico del parassita si completa solo nel gatto e gli altri animali da compagnia NON possono trasmettere la malattia.
5. Quante probabilità ci sono che una persona contragga la toxoplasmosi pulendo la cassetta di un gatto infetto o portatore della malattia?
Non molte, se vengono seguite le regole di buon senso e di normale igiene. Le oocisti, eventualmente emesse con le feci dal gatto, necessitano di almeno 24 ore a temperatura ambiente per diventare infettanti. Perciò, la rimozione giornaliera delle feci ed il loro pronto smaltimento è sufficiente a prevenire l’infezione. Naturalmente, è sempre necessario lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone dopo aver toccato la lettiera usata.
6. Un gatto infettato emette sempre le oocisti?
NO! Un gatto che ha appena contratto l’infezione emette le oocisti per circa tre settimane. Sebbene possano verificarsi recidive, ciò è raro e l’esposizione ripetuta al parassita, in genere, non provoca una ulteriore emissione di oocisti. Soggetti FELV e/o FIV positivi o con sistema immunitario compromesso possono riprendere ad eliminare oocisti con le feci.
7. Può una persona essere contagiata toccando un gatto infettato?
I gatti che sono nella fase di emissione attiva delle oocisti hanno raramente diarrea e le feci normali solide del gatto, di solito, non contaminano in maniera significativa il mantello. Se le feci contaminano il pelo, generalmente non permangono sul mantello del gatto abbastanza a lungo da permettere la sporulazione delle oocisti; la maggior parte dei gatti sono così solerti che si puliscono con particolare cura subito dopo la defecazione, eliminando così il pericolo.
8. Per una donna in gravidanza è sicuro possedere un gatto?
Sì. Le sue possibilità di contrarre la toxoplasmosi con l’ingestione di carne poco cotta sono molto maggiori di quelle di contrarre l’infestazione dal proprio gatto. Ma a meno che ella sappia con certezza di essere immune alla toxoplasmosi (tramite esami sierologici che determinano la presenza di anticorpi dovuta ad una precedente infezione), il buon senso suggerisce di fare tutto il possibile per evitare l’infezione. La donna in gravidanza dovrà evitare ogni contatto con feci di gatto chiedendo a qualcun altro di cambiare la lettiera igienica. Se proprio deve occuparsene personalmente, dovrà indossare guanti protettivi e cambiare la lettiera ogni giorno. Ella dovrà anche lavarsi accuratamente le mani dopo aver toccato un gatto o qualsiasi cosa possa essere potenzialmente contaminata da feci di gatto.
9. Cosa altro può fare una donna in gravidanza per evitare di contrarre la toxoplasmosi?
La donna in gravidanza che non sia immune o in attesa di appurarlo, dovrà evitare il contatto con il terreno (per la possibilità che sia contaminato con le feci di gatto) e con alimenti a rischio. Dovrà indossare guanti durante i lavori di giardinaggio, e lavare sempre accuratamente verdure e frutti che possano essere imbrattati da terriccio (es. fragole). Se deve maneggiare carne cruda dovrà essere particolarmente scrupolosa riguardo alla pulizia (mani, utensili della cucina, superfici, taglieri, ecc.) durante e dopo la sua preparazione per evitare il passaggio delle oocisti dalla carne alla bocca. Carne, verdure e frutta sottoposti a cottura sono esenti da qualsiasi rischio. Ulteriori e dettagliate informazioni sono contenute nel file: Toxoplasmosi e alimenti.
10. Come è possibile evitare che il proprio gatto venga infestato da T. gondii?
I gatti domestici saranno alimentati solo con cibi industriali o altri cibi cotti. Dopo che il test sierologico avrà confermato che il gatto è esente da malattia, non dovrà essere mai somministrata carne cruda o pollame, visceri od ossa. Il gatto andrà tenuto all’interno della casa per evitare che vada a caccia o venga in contatto con cibi pericolosi.
Per quanto riguarda la sicurezza degli alimenti di origine animale e di frutta e verdura durante la gravidanza, vi rimandiamo al file “toxoplasmosi e sicurezza alimentare”.