Mao si sveglia dal suo riposino, si guarda in giro con aria pensosa, si stiracchia per bene, si mette lentamente
a sedere, sbadiglia e poi ? Con molta probabilità si dirige con fare sicuro verso il divano o verso la vostra poltrona preferita, si aggrappa con le zampe anteriori allo schienale e comincia a graffiare e tirare con forza! A questo punto, a meno che non siate dei santi, o dei gattofili navigati, arriva puntuale il vostro urlo di disapprovazione…
Il “farsi le unghie” è un comportamento innato e anche se a farne le spese è il vostro divano o lo stipite della porta della cucina, non è un dispetto. Il gatto usa questo sistema per marcare il territorio, ovvero per dire agli altri gatti che quel luogo è di sua proprietà. Graffiando il micio non lascia solo una “firma” ben visibile, ma anche una traccia odorosa individuale e inconfondibile. Fra i cuscinetti plantari, ci sono alcune ghiandole che producono dei ferormoni, molecole odorose speciespecifiche, che noi non riusciamo a percepire, ma che per l’olfatto dei gatti equivalgono ad una carta di identità.
La sua operazione di marcatura è anche un modo per fare un po’ di “manicure”: viene eliminato lo strato superficiale degli artigli così da mantenerli della giusta lunghezza e perfettamente affilati ed efficienti. Questi movimenti ripetuti equivalgono inoltre ad un’ottima seduta di ginnastica, che allunga e ossigena i muscoli e irrobustisce le zampe.
Ora che sappiamo che il “farsi le unghie” non è solo di un sistema per tenerle pulite ma è anche un sistema di comunicazione sociale e di marcatura territoriale, come comportarci ?
Un primo passo è comprendere che essendo un comportamento NORMALE, non può essere eliminato totalmente e che proprio perchè esprime il livello di benessere e integrazione con l’ambiente, le punizioni possono solo peggiorare le cose! Mao, pensando che non avete capito che quel territorio è suo, aumenterà le zone di marcatura con graffiature più estese e profonde. In caso di disagio eccessivo o di malattie comportamentali questo atteggiamento può assumere frequenze patologiche.
LE osservazioni effettuate su questo comportamento evidenziano che la presenza di un punto specifico adatto alla marcatura (grattatoio) focalizza in genere l’attenzione del gatto su tale area, riducendo il numero di zone marcate. Si è inoltre osservato che il comportamento di graffiatura è diverso tra gatti interi e sterilizzati, quest’ultimi ricorrono infatti meno frequentemente alle marcature con graffi. Ad essere in assoluto i più invogliati a marcare il territorio sono i gatti giovani e i gatti senza accesso al mondo esterno.
Qualunque sia il grattatoio che acquisterete o vi costruirete (legno duro non resinoso con avvolti degli stracci) è fondamentale dove lo si posiziona. Il gatto infatti ama farsi le unghie in posti ben visibili, dove il passaggio è maggiore e dove le persone, o eventuali altri felini, possano vedere bene la sua firma. Per questo il grattatoio va messo in punti strategici come le vicinanze dell’ingresso o davanti alla porta della cucina. Facendo qualche tentativo, si riesce sempre a capire quale è il punto che il micio preferisce.
Non dimentichiamo infine che anche questo comportamento può essere esacerbato da cause patologiche; se Mao si comporta come un Terminator o, senza averlo mai fatto prima, improvvisamente si mette a marcare ovunque una visita presso un veterinario comportamentista è senz’altro indicata.
Autore: Dr. Giovanni Bucci