Il vomito nel gatto

Nell’articolo precedente che riguardava il vomito del cane abbiamo visto come nei carnivori predatori, il vomito sia facile e frequente perchè rappresenta un modo semplice di eliminare pelo, piume e altri parti non edibili delle prede. Questa affermazione vale anche per il gatto ma, attenzione!, il gatto non è un piccolo cane e le differenze iniziano già dal modo di mangiare.

Il cane e il lupo sono dei macropredatori, ovvero prede grosse che implicano un pasto spesso unico nella giornata. Battute di caccia lunghe ed estenuanti che, se a buon fine, prevedono un pasto abbondante ed un lungo riposo in tana. Il gatto è invece un micropredatore. Prede piccole con pasti frequenti. Un gatto in salute esegue dai 16 ai 18 cicli giornalieri che prevedono caccia e un piccolo pasto seguito ogni volta da un riposino. Il gatto ha uno stomaco piccolo e quando il numero dei pasti è insufficiente o viene fornito del cibo goloso in quantità eccessiva il gatto mangia e poi vomita parte del cibo.

Questo tipo di vomito può presentarsi anche nei gatti che ingoiano le crocchette senza alcuna masticazione. Il cibo è ancora riconoscibile e il vomito non ha odori particolari e il gatto è subito disposto a coccole e giochi.

Il vomito del gatto, qualunque sia la causa è in genere preceduto da un miagolio assolutamente riconoscibile che molti proprietari definiscono straziante. Il gatto miagola alcune volte, fa qualche passo mentre iniziano i conati (contratture del pancino) e poi vomita. Spesso la sequenza si ripete una o due volte con l’emissione di una quantità di vomito molto più limitata. Una constatazione: non è il vostro gatto ad essere dispettoso! Se c’è la possibilità tutti i “signori” gatti vanno a vomitare sul miglior tappeto di casa o sulle vostre ciabatte.

Le cause alla base di questi episodi di vomito sono spesso intuibili analizzando il contenuto stesso del vomito. Insieme ad una piccola quantità di liquido trasparente o leggermente schiumoso potrete trovare: boli di pelo che il gatto ha ingerito facendo toeletta, fili d’erba, piccoli corpi estranei e infine, più raramente, dei parassiti intestinali in forma di piccoli spaghetti (ascaridi) o di tagliatella (tenia).

Questi episodi di vomito se saltuari e non accompagnati da diarrea o altri sintomi non sono preoccupanti.

Nel caso di emissione di agglomerati (boli) di pelo, sono reperibili in commercio molti prodotti che dovrebbero aiutare a limitare o ad eliminare il problema. Molti studi sembrano dimostrare l’inutilità di tali prodotti a favore invece di alimenti più digeribili e che richiedono una maggiore masticazione. La lingua del gatto è dotata di una struttura a pettine apposita per raccogliere i peli in eccesso. Durante questa operazione, può capitare che l’animale ingerisca del pelo soprattutto nei periodi di muta del pelo; un nostro aiuto a base di pettine e buona volontà è sempre valido. Nel caso invece di gatti che si strappano il pelo o che hanno un mantello molto scadente andrà trattata la causa sottostante.

Nel caso di emissione di parassiti, fatevi coraggio e raccoglietene alcuni esemplari che poi porterete al vostro veterinario assieme ad un campione di feci. Il gatto andrà trattato con prodotti idonei.

Nel gatto quando il vomito è cronico o è associato ad altri sintomi, una visita veterinaria è sempre indicata. Fra i sintomi da non trascurare vi è anche il semplice calo di peso, che spesso è il primo campanello di allarme di molte patologie. Infine un po’ più di attenzione nel caso di animali anziani in cui il vomito ricorrente è spesso legato a patologie di altri organi come reni, fegato e tiroide. In questi casi, iniziare al più presto una dieta idonea può regalare al vostro amato micio ancora una lunga e buona vita in vostra compagnia.

Autore: dr. Giovanni Bucci

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